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Il territorio di Minissale insiste su quella parte di territorio, a sud della città di Messina, che si estendeva lungo l’antica strada extraurbana del Dromo Grande. Oggi conosciuto come Consolare Valeria, il Dromo Grande era l’arteria litoranea che collegava Messina a Catania e su di essa sono sorti e si sono modellati, nel tempo, quei villaggi della riviera meridionale rimasti per secoli a vocazione essenzialmente agricola. Pare che già in età classica fossero prevalenti i terreni coltivati a oliveto e a vigneto e che il vino delle campagne messinesi fosse particolarmente apprezzato dai Romani e considerato uno dei vini più pregiati al mondo. Fino alla metà del Novecento la dimensione rurale, connessa alle strutture produttive, prevaleva nel panorama delle contrade che si estendevano lungo il Dromo Grande. Qui importanti famiglie messinesi acquistarono e sistemarono eleganti dimore. Nella contrada di Minissale l’abitato si addensava intorno ad alcune di queste case signorili, i cui ampi giardini si estendevano soprattutto a monte, assecondando il dolce pendio naturale del suolo. Villarè, in origine, era della famiglia del principe Alliata, poi passata ai monaci carmelitani e poi alla famiglia Lo Giudice. Lo stemma VLC, presente e visibile nella tenuta, riporta le iniziali di Vincenzo Lo Giudice, commerciante di diamanti, fornitore ufficiale dei Savoia.

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